La doppietta, arma utilizzata da generazioni di cacciatori, considerata di genesi antica, oggi ancora molto utilizzata, per doti e fascino che emana.
La doppietta è il tipo di fucile che indubbiamente, guardandola dal lato puramente estetico vince su tutti gli altri tipi di fucili da caccia. Nessuno può negare che il giustapposto da caccia abbia una linea snella, quasi pura e la sua eleganza non ha rivali. Il disegno generale della doppietta da caccia è decisamente armonico con seni ci batteria che si raccordano perfettamente ai tubi delle due canne e con la tavola della bascula che si unisce in continuità con il profilo dell’asta. Indubbiamente un eccellente esercizio estetico per quello che alla fine è un utensile, comunque apprezzabile tanto che sia una hammerless o che abbia i cani esterni.
Se guardiamo la doppietta da caccia dal punto di vista della pura funzionalità, è da considerare che l’arma più equilibrata, sicuramente di più di semiautomatico e sovrapposto. Questi per motivi diversi hanno un baricentro un po’ più spostato in avanti rispetto alla doppietta. Questo tipo di arma a canne giustapposte permette un puntamento facile ed istintivo e garantisce una grande agilità quando ci si sposta ad arma imbracciato con movimenti laterali. Potremmo dire che è arma particolarmente adatta ai tiratori tendenzialmente istintivi, tiratori di stoccata che non cercano mai un aggiustamento della mira ma imbracciano e sparano.
Ma a ben guardare non sono solo rose e fiori e se cerchiamo, come ovvio il pelo nell’uovo, la doppietta da caccia ha intrinseci in sé “difetti” di tipo funzionale.
Un primo elemento da considerare è che le canne non sono in asse con la struttura dell’arma, e questo porta alla necessità di un aggiustamento del tiro mirato. Si è vero tutte le doppiette sono costruite per avere una sovrapposizione di rosata ad una specifica distanza, ma è quella e non altre. Le chiusure, in linea teorica, rappresentano un altro punto debole, perché naturalmente soggette a sollecitazioni notevoli e ovviamente non in asse.
Se la doppietta è dotata di una normale le dita della mano che stringono l’asta toccano le canne, e se troppo calde non creano un contatto piacevole. Su ciò si è ovviato con la realizzazione di aste a coda di castoro, ma lasciamo da parte, con questa soluzione, ogni commento estetico. Ma sovente è l’unica soluzione da adottare per coloro che decidono di passare alla doppietta da caccia non essendo abituati a gestire un controllo pieno che le eviti con asta normale di sfuggire anche poco di mano, seguendo scarti laterali ed impennamenti.
Nonostante ciò, la doppietta da caccia conserva tutto il suo fascino ed prodotta da quasi tutte le più importanti case d’armi e no manca assolutamente mai trai produttori artigianali di fucili da caccia.